"Io ho firmato" - ARCI sostiene Riparte il Futuro

"Io ho firmato" - ARCI sostiene Riparte il Futuro

Paolo Beni, Presidente nazionale dell’Arci, scrive a sostegno della campagna Riparte il futuro contro la corruzione. Ecco il testo della lettera pubblicata su ArciReport:
 
"Mancano ventinove giorni al traguardo dei primi cento di legislatura entro i quali approvare le misure contro la corruzione chieste dalla campagna ‘Riparte il Futuro’, promossa da Libera e sostenuta dall’Arci e da oltre duecentomila cittadini. Farlo è una priorità, perché la corruzione sottrae ogni anno 60 miliardi alla ricchezza nazionale, è causa di disservizi e sprechi nel settore pubblico, aggrava la crisi economica e la disoccupazione, è una pesante ipoteca sul futuro del paese.
Duecentosettanta deputati e senatori di forze politiche diverse hanno sottoscritto gli impegni di ‘Riparte il futuro’ e il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, hanno dato vita all’intergruppo dei ‘braccialetti bianchi’ (il simbolo della campagna) annunciando il primo provvedimento: la riforma delle norme sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) sarà infatti all’esame della Commissione Giustizia della Camera già questa settimana e con ogni probabilità diventerà legge entro i primi cento giorni. Un segnale positivo, perché il tema della legalità è un nodo decisivo che intreccia tutte le grandi questioni economiche, sociali, culturali. L’economia criminale è sempre più fiorente, innova le sue strategie, controlla traffici di ogni genere e muove enormi flussi di denaro, inquina interi settori economici intrecciando attività legali e illegali, condiziona la vita di intere aree del paese. E trova terreno ancor più fertile nell’arretramento dei diritti e delle garanzie sociali prodotto dalla crisi, nella illegalità diffusa divenuta prassi quotidiana, negli abusi di potere nella vita pubblica, nell’uso criminale della finanza speculativa.
Servono norme più rigorose contro la corruzione, il riciclaggio, il voto di scambio, il falso in bilancio. Ma serve anche un moto di ribellione civica e morale, perché le mafie dilagano quando la società è debole e frammentata, quando lo spazio pubblico viene svuotato. Per sconfiggerle bisogna sfidarle sul terreno economico e sociale su cui costruiscono il proprio potere, rimuovere le cause della povertà e dell’ingiustizia sociale, dimostrare che si può creare lavoro e sviluppo nella legalità e nel rispetto dei diritti.
Ciascuno deve fare la sua parte. La politica si assuma la responsabilità di fare leggi giuste e rigorose, la società non stia a guardare e si metta in cammino. Come fa la Carovana antimafie che percorre il paese per ascoltare, informare, denunciare, coinvolgere, mobilitare energie buone". 
Paolo Beni

info: www.riparteilfuturo.it