Comunicato Stampa - Arci Direzione Nazionale
Ancora nuove intimidazioni, questa volta una pistola carica nascosta nel giardino di casa; ancora un tentativo di mettere il bavaglio a chi denuncia, nell’impegno quotidiano, la criminalità organizzata attraverso le forme non violente né repressive dell’arte. Ancora un tentativo, l’ennesimo, di spaventare Giulio Cavalli con il preciso intento di ridurlo al silenzio.
E intanto, purtroppo, c’è da constatare ancora una volta l’assordante silenzio di associazioni ed istituzioni.
L’Arci vuole invece stringersi due volte attorno a Giulio. Abbracciando l’uomo e, insieme, ponendosi decisamente accanto all’autore ed attore teatrale. Il suo impegno di trasformazione dei linguaggi dell’antimafia è anche il nostro. E lo dimostra la collaborazione che i vari circoli e Comitati hanno quotidianamente con lui.
Anche per questo, episodi come quello avvenuto a Roma non possono più lasciare indifferenti. Non possiamo chiudere gli occhi rispetto a quel che accade, né tantomeno abbandonare una persona a combattere contro i poteri criminali organizzati in solitaria.
Le istituzioni sono chiamate a fare il loro dovere, garantendo l’incolumità di Giulio.
Non vogliamo più piangere vittime. E questo è possibile solo garantendo a chi si batte contro la criminalità organizzata la vicinanza e la solidarietà di tutti, cittadini e istituzioni.
Roma, 15 ottobre 2013