Il welfare produce occupazione. I dati lo confermano

Il welfare produce occupazione. I dati lo confermano

Esiste un dato poco noto riguardo all’occupazione. In Europa, tra il 2008 e il 2012 (nel pieno della crisi) a fronte di una perdita di occupazione nei comparti manifatturieri di 3 milioni e 123mila unità l’incremento nei servizi di welfare, cura e assistenza è stato pari a 1 milione e 623mila unità (+7,8%). Ma solo alcuni Paesi europei si sono resi conto che il welfare può essere un volano per la ripresa economica.
Fra questi l’Italia non c’è: al contrario essa comprime la spesa sociale, delega massicciamente l’assistenza alle famiglie, mantiene limitati e risibili gli sgravi per l’occupazione domestica e di assistenza favorendo il lavoro sommerso e senza tutele.
Destinare risorse pubbliche al welfare rappresenta, contrariamente a molti luoghi comuni, un investimento. Alcuni studi recenti confermano che l’uso della spesa pubblica per creare lavoro ha effetti sull’occupazione molto più alti e in tempi più rapidi rispetto ad altri tipi di misure: fino a 10 volte superiori rispetto al taglio delle tasse, da 2 a 4 rispetto all’aumento di spesa negli ammortizzatori sociali o alla riduzione dei contributi sul lavoro per le imprese.
Un esempio di questi effetti si rileva in Francia: uno dei Paesi europei che di più ha puntato su una strategia di integrazione tra politiche di welfare e politiche per la creazione di occupazione regolare nella cura e assistenza alle persone, sostenendo la domanda con voucher, contributi, sgravi fiscali.
Nel 2011 sono state 3,4 milioni (il 13% del totale) le famiglie francesi che hanno usufruito di servizi di cura e assistenza personale. L’impatto di queste politiche ha determinato un aumento dell’occupazione regolare del 47% tra il 2003 e il 2010 (+ 330 mila unità tra il 2005 e il 2010) giungendo a occupare un milione e mezzo di lavoratori. La Rete Cresce il welfare, cresce l’Italia, promossa da 40 organizzazioni sociali e sindacali (tra cui l’Arci), ha messo ben in evidenza questi e molti altri dati avvalendosi di un gruppo di ricercatori coordinati da Andrea Ciarini dell’Università La Sapienza di Roma. Ne esce una proposta diversa e nuova per il rilancio dell’occupazione, dell’economia e per il sostegno alle famiglie italiane. I primi interessanti risultati verranno presentati in una conferenza stampa venerdì 5 luglio a Roma.
 
ArciReport n.26, 02/07/13