Adesso non si progetti una “nuova” Amatrice e “nuovi” paesi o frazioni

Adesso non si progetti una “nuova” Amatrice e “nuovi” paesi o frazioni

Creato: Mon, 29/08/2016 - 14:24
di: Piemonte
Adesso non si progetti una “nuova” Amatrice e “nuovi” paesi o frazioni
Adesso non si progetti una “nuova” Amatrice e “nuovi” paesi o frazioni
sradicando gli abitanti dai loro territori e smembrando le comunità colpite 
 
Comunicato stampa di ARCI nazionale,
Arci Rieti e Arci Ascoli
 
A cinque giorni dal terremoto abbiamo una drammatica certezza: Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto, Arquata, tanti piccoli paesi e frazioni non esistono più.
 
Già si parla di ricostruzione. Il dato positivo è che, da più parti, si sentono usare termini quali: ‘comunità, tradizioni, cultura locale’.  Sembrerà forse scontato, ma sappiamo bene che non lo è. Le new towns de L'Aquila ci hanno insegnato che nel nostro bel paese tutto è possibile.

 
Come ha ben detto Renzo Piano ieri: "L’anima dei luoghi non si può cancellare. Chi ha subito un trauma terribile deve poter tornare a vivere dove è sempre stato”.
 
L'Arci, che fa del radicamento sui territori il suo punto di forza, sa bene che non potrà funzionare una ricostruzione progettata dall'esterno. Chiediamo con forza di ascoltare i cittadini e le comunità e capire, prima di agire. Occorrerà tarare gli interventi proprio su quelle comunità che resteranno  dopo l'emergenza. Ad oggi si parla qualche migliaio di persone. Forse poche...ma di Amatrice e di tante  altre frazioni e piccoli paesi. Persone legate a quei luoghi, nate e cresciute lì, le uniche che sanno realmente che cosa è andato distrutto, oltre le case, la notte del 24 agosto.

 
Co-progettazione con la gente del posto, esperti di partecipazione e di dinamiche di comunità dovranno essere attori fondamentali del percorso che porterà a progettare Amatrice e tutte quelle piccole frazioni, che rappresentano aggregazione, vita comunitaria dei territori.
 
A noi dell’Arci crediamo spetti l'analisi reale dei bisogni culturali e ricreativi, delle esigenze di sostegno e supporto specifico che lo Stato non potrà garantire, l’ascolto costante delle persone. Abbiamo già tante idee su quello che si potrà fare. Ma le mettiamo un attimo da parte e attendiamo che siano gli Amatriciani, gli abitanti di quei paesi  che vogliono restare  ad indicarci la direzione.
 
L’Arci Nazionale, insieme ad Arci Rieti e Arci Ascoli, ringraziano infinitamente i circoli ed i comitati Arci di tutta Italia per il grande slancio di solidarietà di cui stanno dando prova.
 
ARCI Nazionale               
ARCI Rieti                     
ARCI Ascoli
 
Roma, 29 agosto 2016