COMUNICATO DI ARCI VALLE SUSA
A 75 anni dall'inizio della guerra partigiana di Liberazione dal nazisfascismo, stiamo assistendo alla progressiva scomparsa dei testimoni diretti di quelle esperienze che hanno forgiato i valori democratici su cui si fonda la Costituzione repubblicana; parallelamente – nel nostro paese, e nel resto dell'Europa – rinascono e riaffiorano organizzazioni dichiaratamente neofasciste e neonaziste.
Due giorni fa le camice nere di Alba Dorata sull'isola di Lesbo, nell'Egeo, hanno
aggredito con bastoni e lanci di pietre un gruppo di richiedenti asilo afgani, fra i tanti feriti anche dei bambini, ed anche nel nostro paese si moltiplicano le violenze razziste, con episodi come quelli recenti di Macerata o di Firenze.
A pochi giorni dal 25 aprile il nostro territorio è stato oggetto di un grave attacco:
militanti neonazisti hanno tentato di bloccare il confine italofrancese sul Colle della Scala con delle ronde e installando delle reti, per impedire il passaggio dei migranti.
Questi movimenti - favoriti dal malcontento portato da lunghi anni di crisi e da una comunicazione dei mass media sempre più violenta e distante dai codici deontologici - diffondono messaggi di odio verso cioè che considerano diverso: razzismo, xenofobia, omofobia, trasfobia, sessismo e violenza di genere.
E' gravissimo che le forze dell'Ordine (in questo caso i gendarmi francesi), siano intervenute come altre volte, non per impedire il raduno neonazista, le ronde e l'installazione illegale di reti sul confine di stato, ma contro chi era sceso in strada per liberare le frontiere.
Non pensiamo che il fascismo sia alle porte nelle forme e nella simbologia novecentesca, ma che sottovalutarne la penetrazione nella nostra società, spesso con la copertura di partiti che siedono in Parlamento, sia letteralmente giocare con il fuoco. Questi fenomeni vanno contrastati senza esitazione.
Questo 25 aprile l'ARCI abbinerà le tantissime iniziative organizzate in tutta Italia alla
raccolta di firme sull’appello “Mai più fascismi”, promosso con l’Anpi e decine di altre organizzazioni sociali, a dimostrazione di come sia condiviso il timore per una ripresa di un’ideologia che avremmo voluta sepolta per sempre e di quanto sia necessaria l’unità di tutti i soggetti democratici per cacciarla per sempre dalla storia.
W la Libertà! W la Resistenza! Buon 25 aprile!