Relazione al Convegno “Avrei (ancora) un’obiezione!”, Firenze 15 Dicembre 2012
Licio Palazzini, vice presidente CNESC
Perché questo approccio al 40° della legge che riconosciuto legalmente l’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio?
· Perché i protagonisti di quegli eventi furono alcuni adulti (le personalità di riferimento già citate negli interventi precedenti) e tanti giovani (allora)
· Alcuni di quei giovani erano “impegnati” in altri movimenti
· Sindacale, studentesco, organizzazioni giovanili (Oggi solo i movimenti studenteschi sono rimasti come strumenti di partecipazione giovanile)
· Molti avevano con l’obiezione di coscienza il battesimo personale all’impegno civile, con un percorso di responsabilità molto diverso e più esigente rispetto alle obiezioni che sarebbero sorte successivamente
Ma c’è un altro motivo, più culturale, che ad una lettura storica appare evidente e che allora faceva parte del vissuto
· I movimenti e le persone per l’obiezione mettevano al centro dell’azione il contributo personale al cambiamento di realtà non condivise (in questo caso ESERCITI, ARMI, GERARCHIA MILITARE, CASERME, NONNISMO).
Ecco una prima forma di contributo al protagonismo dei giovani
· L’impegno diretto per superare un’ingiustizia, senza aspettare che lo facessero gli altri
Questo rilevanza del ruolo diretto di ogni persona, distante anni luce dal protagonismo dell’eroe, del terrorista, stava e sta dentro una concezione del ruolo delle istituzioni
· Altra idea di società rispetto alle ideologie (oggi riemergenti)
· Della supremazia di una nazione sull’altra
· Della via armata alla soluzione dei conflitti
· Della superiorità di un uomo sull’altro uomo
· Della superiorità dell’uomo sulla donna
Il Paese non riceve beneficio dal Servizio Civile o dal Servizio Militare come fossero istituzioni a cui le persone si devono sottomettere
Ma è dal servizio delle persone nelle due istituzioni che il Paese è beneficiato
Da qui il conflitto, allora come oggi, con i generali e i politici della Difesa, non con le persone in uniforme
E oggi il Parlamento ha fatto una scelta offensiva verso tutti i cittadini con l’approvazione del Disegno di legge sulla difesa che blinda i bilanci dei militari e degli armieri per i prossimi dieci anni mentre si affossa la sanità, la scuola, il welfare.
Già allora eravamo convinti che giovani educati, preparati a servire gli altri cittadini fossero una ricchezza comune
· Per le istituzioni
· Per le organizzazioni sociali
· Per le imprese
· Per i cittadini
Approccio originale e alternativo al modo di concepire una istituzione e il ruolo delle persone al loro interno, proposto negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, in tanti campi, penso alla sanità e alla scuola
· Ancora più scomodo quando proposto alla istituzione più statale di tutte, quella su cui sono nati gli Stati nazionali
· Nel linguaggio tradizionale Difesa dei confini, monopolio uso delle armi
· Nel linguaggio dell’obiezione promozione della pace fra gli stati con modalità non armate e nonviolente
Approccio che contribuì all’ultima stagione ove i giovani italiani hanno potuto e saputo essere protagonisti nei cambiamenti, ove è stato possibile ad un figlio di contadini diventare presidente di un’associazione nazionali
Questo approccio alternativo spiega perché era ed è naturale per i promotori di questa giornata pensare al Servizio Civile come risorsa per il protagonismo dei giovani
Ed ha trovato applicazioni concrete, concretissime
Dove vado a svolgere il servizio civile da obiettore?
· Voglio dire la mia, non essere considerato un numero con i soldati di truppa
· Gli auto distaccati in reazione alle precettazioni d’ufficio
· Segnalazioni nominative, poi congiunte
· Da qui gli attuali progetti con il diritto dei giovani di scegliere quale esperienza svolgere
Quali sono i miei diritti e i miei doveri?
· Non accetto la gerarchia, il SIGNORSI’
· Ma accetto l’autorevolezza di adulti educatori
· Da qui l’OLP (sperando che sia un buon educatore)
Il Servizio Civile è stato esperienza di protagonismo dei giovani durante il servizio
· Le organizzazioni degli obiettori (LOC e AON)
· I coordinamenti informali e formali (esperienza preziosa di Caritas Italiana)
Per partecipare alla individuazione delle cause dei problemi, alla loro soluzione e alla costruzione di regole per evitare il loro ripetersi
· Da qui la partecipazione delle organizzazioni degli obiettori alla Consulta Nazionale del Servizio Civile fra il 1999 e il 2001
· Da qui la partecipazione di 4 rappresentanti dei giovani in SCN alla Consulta Nazionale dal 2003
Incidente molto rilevante della soppressione della Consulta Nazionale questo fine Luglio è in via di superamento in queste ore
Chiediamo la sua immediata ripresa perché ci sono molti argomenti da affrontare
Nell’Italia del servizio civile degli obiettori non ci sono state solo luci
· Molte organizzazioni, gli enti convenzionati, hanno avuto un approccio sbagliato che si è scaricato sul giudizio che molti obiettori hanno poi dato del servizio civile stesso
· Approccio centrato sulla soddisfazione delle esigenze dell’ente, fosse esso pubblico e senza scopo di lucro
· Approccio che ha subordinato i processi educativi dei giovani ai servizi da erogare
Ma la responsabilità principale ricade sul Ministero della Difesa, responsabile fino al 1998 della gestione del servizio civile nell’aver tollerato, lasciato procedere questi atteggiamenti
· Poche organizzazioni, e fra queste quelle interne alla CNESC, hanno cercato di agire in coerenza con i valori dell’obiezione e perseguito il protagonismo dei giovani
· Da qui la richiesta che gli obiettori ricevessero obbligatoriamente una formazione ai valori oltre che pratica
· Da qui la richiesta di regole civili nel servizio degli obiettori, invece che l’applicazione delle regole delle caserme
· Da qui la costruzione di figure oggi riconosciute come indispensabili
· OLP, RLEA, selettore, formatore
Il Servizio Civile ha fatto bene all’opinione che i il Paese ha dei giovani? Ha influenzato le scelte dei governi nelle politiche verso i giovani?
Più che risposte richiamo un percorso che oggi va messo al centro
· C’è stata e c’è un’Italia generosa, altruista, vogliosa di mettersi alla prova, di partecipare, indignata per le tante ingiustizie di allora e di oggi
· Attraverso il Servizio Civile degli obiettori e oggi dei giovani del SCN questa Italia si è espressa, si esprime, quasi sempre nel silenzio delle istituzioni (quanti sono i Comuni che festeggiano i giovani del SCN nel loro territorio in Consigli Comunali aperti?)
· Una ricerca di IRS per il Rapporto 2006 di Cnesc indicava in circa il 20% il numero di obiettori e giovani SCN che dopo il servizio civile sono diventati cittadini esplicitamente impegnati nelle comunità locali (260.000 persone!!)
Oggi siamo qui a parlare di quest’Italia a tutto il Paese
· Parliamo dell’obiettore “martire” e di quello normale
· Del giovane SCN ipermotivato e di quello che lo ha fatto per soldi
Per questo, in conclusione, la nostra proposta era allora sempre più obiettori e meno militari, oggi il servizio civile per tutti quelli che lo chiedono, aperto agli stranieri di cui parleremo domani
E domani torneremo a confrontarci su quello che è stato il vero punto di debolezza del Servizio Civile Italiano “il suo mancato accasamento nello Stato”, cioè la debole consapevolezza e investimento delle istituzioni.
Un’unica volta i governi della Repubblica furono veramente consapevoli: nel 1996-1998 con il Prof. Prodi Presidente del Consiglio e il Prof. Andreatta ministro della Difesa, decisivi per avere la riforma della legge del 1972 sull’obiezione di coscienza al servizio militare e aprire la strada ad un Servizio Civile Istituzione della Repubblica.