Illegalità di Stato: l’Italia condannata per i respingimenti in Libia

Illegalità di Stato: l’Italia condannata per i respingimenti in Libia

Apprendiamo con grande soddisfazione della sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per i respingimenti dei migranti verso la Libia attuati il 6 maggio 2009.

La condanna conferma quanto sostenevamo da tempo sull’illegalità delle politiche dei respingimenti in mare. Come dichiara la sentenza, con i respingimenti è stato calpestato il rispetto dei diritti umani delle persone, tra i quali la possibilità, per chi ne aveva diritto, di chiedere all’Italia lo status di rifugiato o di presentare la domanda d’asilo. Una pratica che ha costretto centinaia di profughi in Libia, dove hanno vissuto condizioni drammatiche, violenze e abusi di ogni genere rinchiusi per molti mesi nei centri di detenzione.

L’Italia ha senza dubbio una responsabilità diretta sulle conseguenze dei respingimenti. Il nostro Paese è stato infatti condannato dalla Corte di Strasburgo per trattamenti degradanti e tortura, avendo violato l’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani. Un reato, quello di tortura, che il nostro ordinamento è ancora tra i pochi a non contemplare.

Questa sentenza rappresenta anche l’ennesimo giudizio autorevole, a livello internazionale, sulla illegittimità dell’intero impianto delle politiche sull’immigrazione del governo Berlusconi. Ancora una volta risulta evidente l’obiettivo esclusivamente ideologico e persecutorio, in disprezzo della legge italiana e delle convenzioni internazionali, che ha guidato le scelte del Ministro Maroni e dell’ex governo di centro- destra. Tutto ciò deve rappresentare una chiara indicazione per l’attuale governo e per il Parlamento: i provvedimenti ingiusti e discriminatori vanno immediatamente modificati e, nell’ambito della cooperazione tra governi, vanno rivisti al più presto gli accordi in vigore, seguendo le indicazioni della Corte Europea per i Diritti Umani. Questo ha evidentemente un rilievo particolare per gli accordi con il governo di transizione libico.

Si passi dunque rapidamente ai fatti, per rimediare alle ingiustizie perpetrate dal nostro Paese con i comportamenti illegali dettati dall’ideologia razzista del centro-destra e che, per questo, continua a subire sacrosante condanne da organismi internazionali.

articolo di www.arci.it