Rassegna "...ARTI" - Rassegna d'Arti Libere
presenta
“Tu uomo, tu donna”
regia
Lucio Celaia
drammaturgia
Vittoria Badaracco
liberamente ispirato a
“Il passaggio delle ore” di Álvaro de Campos (Fernando Pessoa)
“Bartleby, lo scrivano” di Herman Melville
Qualcuno ci ha forse insegnato a sentire?
Ci hanno insegnato a essere normali, a stare bene con gli altri, a sviluppare la forza di volontà e i buoni sentimenti. Il fine: essere sempre e comunque produttivi. I mezzi: qualsiasi, spesso la violenza, manifesta o celata nella repressione continua della personalità.
Le donne figlie, amiche, sorelle e soprattutto madri amorevoli e votate al sacrificio –istruite, intelligenti, belle e perché no economicamente indipendenti (ma non troppo).
Gli uomini simpatici, sportivi, determinati e innanzitutto lavoratori, adesso anche padri attenti per educare figli più sicuri oggi e di conseguenza più produttivi domani.
Dov'è lo spazio e il tempo per noi, donne e uomini fuori dai ruoli? Cosa siamo oltre a questo, quanto vale la domanda quotidiana della nostra anima: chi sono, da dove vengo, dove sto andando?
Possiamo crearci una nicchia di verità in questo modello che ci schiaccia con la scusa del pane quotidiano? Possiamo imparare a sentire ciò che sentiamo e non ciò che è considerato buono e giusto e, soprattutto, vantaggioso?
Continueremo a combattere in solitudine, ci adatteremo, ci sopporteremo, ci malediremo, ci ignoreremo? Oppure rinunceremo all'ideale, al mito maschile e femminile, e ci uniremo finalmente in uno spazio indefinito, non protetto, mai raccontato, pronti a vederci finalmente e a mescolarci, per abbattere la gabbia che ci divide?
“Lo scopo della vita è sviluppare noi stessi. Ognuno di noi è al mondo per realizzare perfettamente sé stesso”
Oscar Wilde
Ingresso riservato ai soci Arci
con contributo Up-to-you