Spettacolo di e con Anna Abate e Valentina Perrucca
La poetessa Amelia Rosselli pone fine al proprio disagio esistenziale e male di vivere nello stesso giorno in cui la scrittrice e poetessa Sylvia Plath, suo riferimento culturale e di destino, si è tolta la vita.
L’azione scenica, partendo dal parallelismo tra le due grandi figure del ‘900, immagina un dialogo senza reale incontro sul tema del disadattamento psicologico e sociale, e prende forma sia attraverso alcuni dei loro testi poetici più rilevanti sia attraverso la narrazione del quotidiano.
Un viaggio nelle pieghe dell’autentico, in cui la carica eversiva di vita e parola trovano inevitabile espressione anche nel suicidio.
Ingresso riservato ai soci Arci