Appello al buonsenso: sbagliato l'attacco all'ANPI

Appello al buonsenso: sbagliato l'attacco all'ANPI

Creato: Wed, 04/04/2012 - 16:30
Appello al buonsenso: sbagliato l'attacco all'ANPI

"La questione Tav non deve essere vista come uno scontro fra opposte tifoserie"

dichiarazione di Gabriele Moroni, Presidente Territoriale ARCI Valle Susa

Apprendo a mezzo stampa di un attacco che Alberto Perino avrebbe fatto al Presidente nazionale ANPI Carlo Smuraglia. Per quanto non condivida affatto la posizione presa dal Presidente Smuraglia sulla questione Tav in Val di Susa, né tantomeno il rifiuto della tessera ANPI alla famiglia di Niccolò Garuffi, credo che attaccare l'ANPI in modo veemente sia profondamente sbagliato e controproducente per la causa del movimento No Tav.

La questione TAV non deve essere vista come uno scontro fra opposte tifoserie, ma deve tornare ad essere un confronto democratico, intorno al quale costruire dei grandi momenti di partecipazione, che riguardi in primis l'opera, l'analisi della sua utilità ad oggi tutt'altro che dimostrata, degli impatti ambientali, economici e sociali legati alla sua realizzazione e delle possibili soluzioni alternative.
Il movimento NoTav in questi anni è stato più volte capace di dimostrare di saper gestire un confronto tecnico-scientifico anche meglio della controparte.

Dovrebbe prevalere il buonsenso da ambo le parti, il movimento dovrebbe abbassare i toni e la politica ritirare immediatamente le truppe. Perché deve essere chiaro che è inacettabile imporre manu militari l'apertura del cantiere di un tunnel geognostico, tanto più che l'eventuale scavo del tunnel di base è l'ultima priorità nella realizzazione dell'opera, se si vogliono affrontare realmente i problemi legati alla potenziale saturazione dei tratti della linea ferroviaria esistente.

È noto che sia chi si oppone all'opera sia i proponenti vogliano spostare flussi consistenti di traffico dal trasporto su gomma alla ferrovia. A me pare un importante punto di contatto, perché non si parte da questo punto? Perché non partire dalla introduzione immediata di misure rigorose come quelle adottate in altri paesi alpini, come la Svizzera e l'Austria, per disincentivare radicalmente il trasporto su gomma?