Ormai anche i più accesi sostenitori del libero mercato devono fare i conti con un sospetto: che l'odierna crisi del capitalismo, con le enormi contraddizioni sociali che porta con sé, ne mostri limiti irreparabili. Rivolta o barbarie – La democrazia del 99 per cento contro i signori della moneta, il nuovo lavoro di Francesco Raparelli, radicalizza quest'interrogativo, smascherando tanto le menzogne prodotte da un trentennio di dittatura neoliberista quanto l'odiosa retorica del sacrificio collettivo propinata da governi tecnici e "grandi coalizioni" europee: e se la crisi globale, si chiede Raparelli, fosse in realtà l'occasione per il capitalismo di compiere un decisivo salto di qualità nello sfruttamento dell'uomo e della natura?
Attraverso una lucida analisi dei dati economici e delle dinamiche sociali, Raparelli mostra il legame tra l'offensiva contro diritti del lavoro, welfare e beni comuni, in corso ovunque in Occidente, e un più vasto progetto di "recinzione" dell'intera società, giungendo a scorgere i tratti, con Marx, di una "nuova accumulazione originaria".
Come possiamo scongiurare questa catastrofe?
Attraverso una grande "coalizione di poveri", che miri a realizzare, come non teme di ribat tezzarlo l'autore, il comunis mo del XXI secolo. In altre parole, la democrazia di quel 99 per cento di cui si sono definiti parte il movimento Occupy e la rivolta degli indignados. Consapevoli che, come direbbe Brecht, la rivoluzione è la semplicità difficile a farsi. Prefazione di Paolo Virno.
Intervengono al dibattito:
Francesco Raparelli - Autore del libro, Dottorando di ricerca
Ugo Mattei - Università di Torino
Michele De Palma - Fiom Cgil Nazionale
In allegato il comunicato stampa.
Ingresso libero riservato ai soci ARCI.