Referendum Caccia, Saluzzo: incontro pubblico al Ratatoj

Referendum Caccia, Saluzzo: incontro pubblico al Ratatoj

Creato: Tue, 10/04/2012 - 08:42
Quando:
Wed, 11/04/2012 - 21:15
Referendum Caccia, Saluzzo: incontro pubblico al Ratatoj

REFERENDUM CACCIA, Saluzzo: incontro pubblico a cura del comitato referendario saluzzese
L'appuntamento è per mercoledì 11 aprile alle ore 21.15 presso il Circolo Culturale “Ratatoj”

Il comitato referendario locale di Saluzzo organizza un incontro pubblico sul Referendum Caccia mercoledì 11 aprile alle ore 21.15 presso il Circolo Culturale “Ratatoj” in Via M.L.Alessi. L'incontro previsto ha l'obiettivo di informare la cittadinanza sul quesito referendario e sui perché di questo referendum.

Saranno presenti Piero Belletti del Comitato Regionale Referendum Caccia e altri rappresentati dei comitati regionali e provinciali.

Il prossimo 3 giugno in Piemonte si terrà il Referendum sulla Caccia. Si tratta di un evento atteso da 25 anni, ossia da quando, nel 1987, furono raccolte 60000 firme di elettori che chiedevano l’indizione della consultazione, avente l’obiettivo di rendere più restrittiva la normativa regionale in vigore. In questo lungo periodo si è consumata una contesa legale fra amministrazione e referendari, terminata infine con la sentenza del TAR del Piemonte dello scorso 10 febbraio che ha imposto alla giunta regionale l’indizione del Referendum entro giugno.

Il quesito referendario :         

1 – Divieto di caccia per 25 specie selvatiche           
Viene richiesta la cancellazione dall’elenco delle specie cacciabili di 25 specie di fauna selvatica italiana con la conseguente istituzione del divieto di caccia (rimarrebbero cacciabili soltanto il cinghiale, la lepre, la minilepre e il fagiano)

2 – Divieto di caccia la domenica     
Viene richiesta la cancellazione della domenica dai giorni nei quali la caccia è consentita con la conseguente istituzione del divieto di caccia la domenica

3- Divieto di cacciare su terreno coperto da neve.   
Già oggi è così: sono tuttavia previste numerose eccezioni (ad esempio la caccia alla volpe, agli ungulati e alla tipica fauna alpina) che il quesito vorrebbe invece eliminare.

4 – Limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie.      
Di fatto, nelle ex riserve private di caccia si possono abbattere animali in numero molto maggiore rispetto al territorio libero, non dovendosi applicare i limiti di carniere per molte specie. Il referendum vuole abolire questo privilegio per chi può permettersi di andare a caccia in strutture private.