A Modena una sentenza storica. Adesso la riforma della legge sulla cittadinanza

A Modena una sentenza storica. Adesso la riforma della legge sulla cittadinanza

Con grande soddisfazione apprendiamo che il giudice di pace, dottor Cavazzuti, ha disposto l’immediata scarcerazione di Andrea e Senad – i due ragazzi di origine straniera, nati e cresciuti in Italia, rinchiusi nel Cie di Modena - con la motivazione che la legge Bossi-Fini non può essere applicata a coloro che sono nati in Italia.

Si tratta di una sentenza di grandissima importanza, che arriva all’indomani della consegna, da parte della Campagna l’Italia sono anch’io, di oltre 100mila firme – di cui ben 7.100 raccolte proprio a Modena - per una legge di iniziativa popolare che riforma radicalmente l’attuale normativa sulla cittadinanza.

La sentenza conferma un principio fondamentale e largamente condiviso dall’opinione pubblica: chi nasce e vive in Italia non può essere considerato straniero/a e a lui/lei non vanno applicate le misure previste dalla legge Bossi-Fini né quelle del T.U. sull’immigrazione e quindi non può essere trattenuto/a in un Cie se sprovvisto/a di permesso di soggiorno.

Da Modena arriva così una risposta di civiltà, che riguarda un caso specifico, ma che non può non avere una valenza nazionale.

Da oggi gli oltre 500.000 giovani nati in Italia - e i familiari con loro - non devono più temere di venire improvvisamente rinchiusi in un Centro di identificazione e/o espulsi.

La sentenza rappresenta un punto fermo, che, speriamo, induca il Parlamento a calendarizzare al più presto la discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare depositata il 6 marzo scorso.

Per Andrea e Senad, trattenuti per quasi due mesi nel Cie di Modena, non sarà facile superare la dolorosa esperienza. Ma la sua positiva conclusione, possibile anche grazie alla mobilitazione che si era creata in tutta Italia per la loro liberazione, aiuta la scrittura di una pagina nuova sulla titolarità della cittadinanza.
Dichiarazione di Greta Barbolini, presidente Arci Modena e Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci. 

Articolo di www.arci.it